Il contributo in favore della comunità di Maria SS. del Carmine di Marano Marchesato

Con l’8xmille un nuovo tetto per la nostra chiesa

Uno degli utilizzi principali realizzati dall’8xmille è la manutenzione ed il restauro delle chiese, oggi più che mai riferimento stabile per una comunità.
“A settembre sono cinque anni dal mio primo insediamento in questa parrocchia. Quando sono arrivato ho trovato l’edificio della chiesa in uno stato di degrado avanzato e cattivo di conservazione. Ci siamo subito attivati per la ristrutturazione ma due eventi hanno bloccato il corso dei lavori: il terremoto del 24 febbraio 2020 e la pandemia del Covid a marzo dello stesso anno – racconta don Guillaume Bulangunga Kizimba, parroco di Maria SS. del Carmine di Marano Marchesato – Il progetto, approvato nel 2023, ha avuto inizio nel mese di giugno dello scorso anno ed ha trovato conclusione quest’anno con la riapertura della chiesa lo scorso 6 aprile. La parte più impegnativa del progetto è consistita nella ristrutturazione di tutti i tetti della chiesa: un lavoro impegnativo che abbiamo potuto realizzare grazie al finanziamento dell’8xmille della Chiesa Cattolica, parliamo del 70% circa. A questo lavoro di ristrutturazione esterno è stato abbinato il ripristino ed il consolidamento delle parti interne della chiesa ed ai lavori di rifacimento e manutenzione è stata abbinata l’installazione del nuovo impianto elettrico. Un lavoro complessivo importante che ha riportato la chiesa alla sua antica magnificenza”.
Il restauro delle chiese, infatti, non svolge solo una funzione di tutela del patrimonio culturale ma genera anche un impatto positivo su comunità locali di piccole o medie dimensioni. Aggiunge don Guillaume: “Dobbiamo anche ringraziare il contributo dei fedeli della parrocchia, in modo particolare i devoti alla Madonna del Carmine e l’Amministrazione Comunale di Marano Marchesato. Questa Chiesa, a livello devozionale, attrae molta gente proveniente dai dintorni della città di Cosenza; qualcuno viene da Montalto, qualcun altro dalla Marina.
È una devozione già consolidata nel tempo che trova continuità nell’affetto che, di anno in anno, viene rinnovato nell’affetto alla Madonna”.
La presenza della Chiesa, specie nelle aree interne interessate dal fenomeno dell’abbandono e dello spopolamento, fungendo come centro di aggregazione, mantiene vivo quel senso di appartenenza identitaria che nello scambio intergenerazionale sembra non trovare soluzione di continuità. Ma in questo passaggio di consegna l’attenzione della comunità religiosa sembra non bastare: “Tra le diverse attività intraprese, la pastorale familiare è l’aspetto più faticoso che da sacerdote mi sono ritrovato ad affrontare. Bisogna tenere conto di tante diverse realtà. La famiglia oggi è più che mai provata e frammentata. Le benedizioni delle famiglie sono l’occasione che spesso ci consente di conoscere e comprendere determinati assetti.
Tante famiglie ferite sono disinteressate e lontane da Dio e non partecipano, per vari motivi, ai dinamismi della pastorale parrocchiale. Serve recuperare i valori fondamentali della nostra fede. Più che di parole c’è bisogno oggi di testimonianza. Forse, con la testimonianza, riusciamo a parlare al cuore della gente più che portare confusione ai fedeli riguardo ai sacramenti e altro”.

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