Cenni Storici

Nell’antichità, il termine ha il significato di “amministrazione”, in Atene e nell’Egitto tolemaico, e quello di “distretto amministrativo” negli Stati dell’Asia ellenistica e, in età romana, nell’Asia Minore e in Africa. Nella riforma di Diocleziano le diocesi sono ripartizioni dell’impero comprendenti più province. Successivamente, nella tradizione di diverse Chiese cristiane, per diocesi si intende un territorio ecclesiale e la comunità che vi risiede guidata da un vescovo.

Da Dizionario di Storia “Treccani”.

Le origini

Il luogo in cui sorge l’Arcidiocesi, crocevia di scambi nel Tirreno, e l’importanza della città di Cosenza nel periodo dell’Impero Romano lasciano supporre che essa sia stata evangelizzata fin dal primo secolo dopo Cristo. Tuttavia le notizie sui nomi dei suoi Vescovi sono scarse e incerte.

La tradizione, formatasi molti secoli più tardi, attribuisce alla città di Co-senza, nomi come ad esempio Suera (o Sueda) e S. Pancrazio, ma per ambe-due non vi sono fonti certe. Nel 598 d. C. appare il primo nome documentato: Palumbo, che da un altro documento risulta già morto nel 602 d. C.

Durante la dominazione bizantina le diocesi della Calabria furono sottoposte al Patriarcato di Costantinopoli e da esso riunite nella Metropolia di Reggio tra la fine del secolo VIII e l’inizio del secolo IX. Tuttavia la storia ecclesiastica di quel periodo è poco nota sia per la scarsità di documenti sia per le lotte tra i vari conquistatori. Per decisione pontificia nell’anno 989 Cosenza entrò a far parte della metropolia di Salerno, ma le fonti bi-zantine continuavano ad assegnarla alla Metropolia di Reggio.

Alcune recenti scoperte archeologiche proverebbero, sul luogo ove oggi sorge l’attuale Cattedrale, la presenza di un edificio con battistero risalente al IV Sec d. C. e quindi l’esistenza di una Chiesa guidata da un Vescovo già nell’epoca subapostolica.

Luca Campano, Arcivescovo di Cosenza dal 1203 al 1227

Il Medioevo e il fiorire dell’Umanesimo

Durante il Medioevo le fonti sono alquanto frammentarie; certa è la nomina di Luca Campano, l’Arcivescovo che riformò gli usi liturgici, rior-ganizzò l’amministrazione pastorale e portò a termine la riedificazione della Cattedrale, totalmente distrutta dal terremoto del 1184. Il 30 gennaio 1222 la Cattedrale fu consacrata dal card. Chiaromonte alla presenza dell’Imperatore Federico II, che in quell’occasione donò la preziosissima stauroteca. Segno di svolta per la vita ecclesiale cosentina fu la nomina dell’Arcivescovo Berardo Caracciolo Pisquizi, che contribuì notevolmente alla diffusione degli ordini mendicanti.

A metà del Quattrocento Mons. Pirro Caracciolo proseguì l’azione di sviluppo della vita religiosa e si adoperò per l’approvazione della Regola dell’ Ordine dei Minimi. Il grande Taumaturgo e Fondatore, S. Francesco di Paola, morirà in Francia nel 1507.

Allo stesso Arcivescovo si deve anche l’istituzione dell’Ospedale del-l’Annunziata in Cosenza. All’epoca di Mons. Andrea Matteo Acquaviva d’Aragona (1573-1576) si diffuse il culto per la Madonna del Pilerio in se-guito ad un’epidemia di peste, mentre l’Arcivescovo Fantino Petrignani convocò, nel 1579, un sinodo per attuare le riforme tridentine, restaurò il palazzo arcivescovile, si occupò del seminario, eresse tre parrocchie nella Città, aprì il monastero delle Cappuccinelle e accolse i frati Conventuali presso il Convento di S. Maria delle Grazie.

Notevole fu anche l’opera pastorale dell’Arcivescovo Giovanni Evangelista Pallotta, elevato alla porpora cardinalizia poco dopo il suo ingresso in Cosenza, che ricevette un gruppo di Gesuiti per aprire un Collegio di studi superiori per i giovani.

Dal Concilio di Trento al Concilio Vaticano II

Durante il lungo episcopato di Giovanni Battista Costanzo (1591-1617) furono indetti due sinodi diocesani (così come anche negli anni successivi) e San Francesco di Paola fu dichiarato Patrono dell’Arcidiocesi di Cosenza. Nel 1637 morì a Roma S. Umile da Bisignano.

Qualche anno dopo a Longobardi nasceva Nicola Saggio, entrato nel-l’Ordine dei Minimi e canonizzato da Papa Francesco nel 2014 e poi ad Acri, alla fine del XVIII Secolo, predicava il Vangelo il Sacerdote Cappuccino che nel 2017 sarebbe diventato S. Angelo.

Domenico Narni Mancinelli, Arcivescovo di Cosenza dal 1818 al 1832

All’inizio del XIX Secolo il contrasto tra la S. Sede e Napoleone non consentì la nomina di nuovi vescovi nel Regno e la diocesi fu amministrata da un vicario capitolare, fin quando, nel 1818 fu nominato Mons. Domenico Narni Mancinelli, canonico della Cattedrale di Napoli e Decano dell’Ordine di Malta: iniziò la prima visita pastorale e percorse varie volte in lungo e in largo la diocesi.

Seguì la nomina di Mons. Pontillo, Sacerdote colto e stimato della diocesi di Capua, che governò la diocesi di Cosenza per ben 40 anni, il periodo più lungo fra tutti.

Nel 1931 moriva ad Acri il Sacerdote Diocesano e Fondatore delle Piccole operaie dei Sacri Cuori, Mons. Francesco Maria Greco, beatificato a Cosenza nel 2016. Gli Arcivescovi di metà Novecento, ed in particolare Mons. Aniello Calcara, incrementarono positivamente la vita spirituale e pastorale della chiesa cosentina.

Nel centro storico cittadino fu molto prezioso il servizio di carità delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, che portò, nel 2011, alla beatificazione della fondatrice, Madre Elena Aiello.

A Montalto Uffugo il Servo di Dio Don Gaetano Mauro fondava i Pii Operai Catechisti Rurali. A Longobardi la Venerabile Elisa Miceli fondava le Catechiste Rurali del Sacro Cuore.

La modifica dei confini delle diocesi calabresi, già iniziata nei decenni precedenti, continuò col trasferimento dalla diocesi di Nicastro a quella di Cosenza di alcune parrocchie. Nel 1979 la diocesi di Bisignano fu staccata dalla diocesi di San Marco, alla quale era congiunta dal 1818, fu unita a Cosenza e il suo Arcivescovo, che in quell’anno era Mons. Enea Selis, assunse anche il titolo di Vescovo di Bisignano.

6 marzo 1989: La Madonna del Pilerio riconosciuta ufficialmente Patrona dell’Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano

Il 30 settembre 1986 le due diocesi di Cosenza e Bisignano furono unite e la nuova circoscrizione assunse la denominazione di “Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano”. Il 9 ottobre 1988 l’Arcivescovo Mons. Dino Trabalzini proclamava la Madonna del Pilerio Patrona dell’Arcidiocesi di Cosenza -Bisignano, come segno di unità e di comunione per la nuova conforma-zione ecclesiale creatasi con la fusione delle due diocesi.

Il 30 gennaio 2001, con l’Arcivescovo Mons. Giuseppe Agostino, l’Ar-cidiocesi è stata elevata a Sede Metropolitana con la bolla Maiori Christifidelium di Papa Giovanni Paolo II.