Signore Gesù, ti abbiamo accompagnato lungo le strade della nostra città con devozione e fede, riconoscendo la tua presenza sacramentale nell’Eucaristia. Abbiamo benedetto con la tua presenza gli ambienti che viviamo, le storie che conosciamo o di cui ci raccontano altri, le persone che fanno i conti con la loro storia, con il modo di percepirla rispetto ad una storia più grande di cui siamo parte, con la quotidianità banale e poco attraente, con il senso stesso della vita. Sono realtà che tu conosci Signore, e di cui ti prendi cura in maniera oscura ed invisibile, ma reale; sono realtà per le quali desideri il bene, il vero bene e verso le quali non manchi di inviare, attraverso lo Spirito, i doni della tua Grazia. Ma talora siamo proprio noi che siamo distratti e lontani dalla percezione dei semi di bene che tu continui a concedere al nostro tempo, come anticipo del Regno promesso. E così cu capita di essere affascinati dal male che imperversa che dal bene che cresce silenzioso ma reale nelle nostre case e nei nostri ambienti. Tu Signore hai riconosciuto il seme del Regno nell’anonimato delle tante persone che lavorano con coscienza e responsabilità, gente semplice e generosa che non ha trasformato la propria vita in una specie di mercato in cui ciò che conta sono solo i soldi. Tu Signore conosci bene tanti papà e mamme che quotidianamente offrono la vita per far crescere bene i propri figli e tanti figli che con entusiasmo si preparano al loro futuro con responsabilità. Noi cattolici qualche volta ci contiamo e vediamo che siamo sempre di meno e sempre meno giovani e da questo deduciamo previsioni catastrofiche; tu invece, Signore, conosci nel cuore di tanti e tante l’anelito di assoluto e di infinito che li abita ed hai iniziato con loro un colloquio d’amore, silenzioso e discreto, ma reale e rassicurante. Noi sappiamo che tutto questo tu lo vedi e lo sai, e però continuiamo a pensare che siano più importanti i numeri delle persone. E così tentiamo di coinvolgerti e di investirti di un impegno che non vogliamo assumere, quello di diventare anche noi Eucaristia, dono d’amore per gli altri. Aiutaci a ricordare le parole con cui ci inviti a celebrare l’Eucaristia in memoria di Te. Perché questo invita non riguarda solo il rito eucaristico, ma è un invito a diventare anche noi dono d’amore per gli altri. Aiutaci allora a non delegare solo alla tua Grazia la trasformazione del nostro tempo, ma facci servi dell’amore e della riconciliazione, della pace e della giustizia, secondo la tua volontà e per l’avvento del tuo Regno. Amen

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