Messaggio dell’Arcivescovo per la Festa di San Francesco di Paola, Patrono della Calabria

L’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, Mons. Francesco Nolè, ha inviato un video messaggio a tutti i devoti di San Francesco di Paola nel tempo della pandemia, invocando la sua speciale intercessione sulla nostra terra, sulla Chiesa e sul mondo.



Carissimi fratelli e sorelle devoti di S. Francesco di Paola,

accolgo volentieri l’invito di P. Francesco, Correttore Provinciale dei Frati Minimi, a rivolgere a tutti voi un messaggio spirituale nel giorno in cui ricorre la memoria liturgica di San Francesco di Paola.

So che molti di voi avrebbero voluto recarsi qui a Paola nel suo Santuario, come da tradizione in questo giorno particolare, ma vorrei comunque incoraggiarvi a scorgere nella sua vita e nella sua figura un messaggio di speranza, vivo e più che mai attuale. Per questo anno, S. Francesco vuole che lo festeggiamo nel nostro cuore per scoprire sempre di più il segreto della sua santità, con la preghiera, la lettura della sua vita e la possibilità di poter fare anche noi un cammino di conversione e di amicizia con Dio.

Le biografie del nostro Santo Taumaturgo raccontano che la sua vocazione, dopo un devoto pellegrinaggio ad Assisi, sulla tomba del Poverello, si definì come vocazione eremitica, di isolamento dal mondo, per non subirne il male.

Un isolamento volontario, fatto di preghiera, di penitenza e di silenzioso lavoro della terra.

Ma il Signore gli aveva riservato ben altro, per estendere a tutta la Chiesa il suo carisma di penitenza e di preghiera profonda: gli donò dei Fratelli che, sulla scia della sua testimonianza, sono stati riconosciuti e inviati dalla Chiesa a fermentare il mondo con il lievito della nuova spiritualità penitenziale, ricca di amore per il Signore e per i poveri, con il motto CHARITAS, che è poi diventato la regola di vita dei Frati Minimi.

E infatti, lasciata Paola, su invito del Papa, nel 1483 lo troviamo pellegrino in Francia, dove ottiene dal Signore numerose guarigioni dalla peste e la conversione del cuore del Re Luigi XI  che, invece, attendeva la guarigione del corpo. Quasi a far comprendere a tutti che la guarigione spirituale viene prima di quella corporale!

Infatti, il vero e necessario miracolo che San Francesco ha compiuto verso il sovrano è stato quello di accompagnarlo nella conversione a Dio, che lo ha condotto poi ad una morte serena.

In questo tempo di tribolazione, di smarrimento, di angoscia, di paura e di sofferenza, vogliamo chiedere a S. Francesco che ottenga anche a noi il dono di una vera conversione al Vangelo, di un incremento della fede e della speranza, di un ritorno alla carità cristiana come stile di vita autentico e credibile, certi che il Santo Paolano, come nostro Protettore, non ci abbandona e ci viene in aiuto in ogni nostra necessità con la sua potente intercessione.

Forse però con noi il Signore ha agito diversamente: visto che eravamo troppo immersi nel mondo e troppo preoccupati delle cose materiali, ci ha “chiamati” a un tempo di silenzio, di riflessione, di vita eremitica in famiglia, per farci riscoprire l’essenziale e gustare finalmente il dialogo, la pazienza reciproca e la nostra fragilità, come ci ha ricordato Papa Francesco: «ci sentivamo forti e onnipotenti, in un mondo malato», e non solo per l’inquinamento ambientale, ma soprattutto per quello morale e dei valori umani!

S. Francesco ci accompagni a riscoprire l’umiltà e la carità, la penitenza e la preghiera, che sono stati i pilastri della sua vita santa e, facendone tesoro, proprio in questi giorni di sofferenza e di buio, anche noi prepareremo un domani più pulito e più giusto, una umanità più solidale e unita per il bene di tutti.

I testi della liturgia delle ore della sua festa ci infondono coraggio e ci fanno pregare così: «vive Egli ancora nell’Arca gloriosa, donde gli infermi a sanità richiama; donde più spesso, al misero che l’invoca, conforto infonde». «Se tu comandi, presto il funesto esercito dei morbi è posto in fuga!».

Un ringraziamento ai Frati Minimi che, seguendo le orme del loro Santo Fondatore, continuano ad accogliere i numerosi pellegrini e li nutrono con i sacramenti della Confessione, dell’Eucaristia e con l’abbraccio spirituale che consola.

Un pensiero grato e orante per tutti coloro che soffrono non solo per la presenza del virus, ma anche per tutte le altre prove della vita.

Un grazie particolare, accompagnato dalla preghiera, per tutti coloro che, in prima linea, sono chiamati ad alleviare la sofferenza e i disagi di questi giorni: medici, infermieri, volontari, autorità amministrative e protezione civile, compresi i militari e le forze dell’ordine, e quanti, in ogni modo, non si risparmiano per il bene comune.

Invochiamo l’intercessione di S. Francesco perché il Signore della vita e della gioia benedica e abbracci tutti con il suo sguardo di misericordia.

S. Francesco, “luce della Calabria” illumini i nostri cuori e rischiari le tenebre della paura e del male.

Vi saluto con le parole che San Francesco amava ripetere ai suoi frati: «vi accompagni sempre la Grazia di Gesù Cristo Benedetto, che è il più grande e il più prezioso di tutti i doni». Amen.

Cosenza, 2 aprile 2020 – Festa di San Francesco di Paola

Scarica il testo del messaggio ed il comunicato stampa

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