
Di seguito i documenti preparati dai Vicari per la Catechesi, la Nuova Evangelizzazione e la Liturgia, per la programmazione delle attività pastorali
VICARIATI PER LA CATECHESI E L’EVANGELIZZAZIONME RINNOVATA
Cosenza, 13 maggio 2021
Carissimi confratelli,
la pandemia che stiamo vivendo ha messo alla prova le nostre comunità cristiane soprattutto negli ambiti della formazione, della catechesi e della vita sacramentale dei ragazzi e dei giovani.
Nell’immediatezza si pone il problema della celebrazione dei Sacramenti e si aprono riflessioni di opportunità legate prima di tutto al tempo che stiamo vivendo ancora in termini di grande prudenza ma anche alla necessità di proporre un minimo di percorsi formativi per la loro ricezione.
Dobbiamo provare a fare di questa debolezza una occasione pastorale perché non possiamo farci vincere dalla paura. È tempo di pensare ad una ripartenza graduale, di ripensarci in questo impegno, con oculatezza e fantasia pastorale, coinvolgendo l’intera comunità in una riflessione che ci vedrà protagonisti per gli anni a venire.
C’è bisogno, infatti, di ritrovare tempi e modi per la catechesi in parrocchia con la presenza dei ragazzi, cosicché l’inizio del nuovo anno pastorale 2021/22 possa coincidere con un passaggio da una situazione di semplice risposta ad un’emergenza alla costruzione di condizioni per attivare di nuovo tutte le componenti necessarie per un percorso integrato di formazione alla vita cristiana.
Accolte le indicazioni della Conferenza Episcopale italiana fatte proprie dal nostro Arcivescovo, tenendo presenti quelle che ci vengono dall’Ufficio liturgico, alla luce di alcuni tentativi fatti anche in altre diocesi italiane e dopo un primo ascolto degli uffici pastorali di ambito, ci permettiamo di condividere con voi alcune proposte per una unità di comportamenti almeno nei prossimi mesi e fino ai primi di ottobre 2021.
Per i Sacramenti dell’iniziazione cristiana (prima Confessione, prima Comunione e Cresima) si consiglia di avviare subito un percorso formativo per una preparazione immediata di almeno cinque incontri l’ultimo dei quali sarà tenuto dal parroco (per la prima confessione e la prima comunione) o da un vicario episcopale (per la Cresima dopo aver fissato la data della celebrazione. Si potrà fare anche un’ora prima della celebrazione stessa). Se qualcuno ha già avviato un percorso specifico la proposta si può ovviamente integrare.
Per gli incontri e la catechesi si scelgano luoghi ampi che permettano il distanziamento, il rispetto delle norme anticovid e l’igienizzazione degli ambienti; le comunità che sono sprovviste di sale possono pensare, ad esempio, ad usare le Chiese.
Per la celebrazione ci sono diversi tentativi che vogliamo segnalarvi: dall’uso delle Chiese più grandi alla richiesta di ospitalità in qualche Santuario della forania, dalla scelta di preparare celebrazioni ad hoc a piccoli gruppi inseriti periodicamente nelle celebrazioni della comunità a celebrazioni all’aperto in spazi idonei e sicuri che garantiscano la dignità del rito e non la spettacolarizzazione. Ogni scelta ha i suoi punti di forza e le sue debolezze, ovviamente ciascuna va calata nel contesto comunitario.
Si incoraggino le famiglie ad una partecipazione orante, ad evitare responsabilmente assembramenti, a ridimensionare la festa che segue generalmente il momento liturgico, a pensare insieme ad un gesto di carità che dà senso alla festa stessa in questo tempo.
In ogni caso i prossimi mesi potranno essere l’occasione per il parroco e i catechisti per ripensare nuovi percorsi di formazione senza adagiarsi in una lunga e infeconda attesa. Ci saranno d’aiuto le indicazioni e le scelte che scaturiranno dalla Lettera Apostolica di Papa Francesco appena pubblicata Antiquum ministerium, dagli ufficidella Cei, dal prossimo Convegno regionale sulla Catechesi delle Chiese che sono in Calabria e dalla riflessione che prossimamente avvieremo in diocesi.
Non ci sono soluzioni già pronte da applicare: un simile tentativo è destinato in partenza a fallire, perché le situazioni di ogni comunità sono varie e difficilmente prevedibili. Dobbiamo costruire insieme, in comunità e in ambito diocesano, nuovi percorsi per nuove sfide risolvendo prima le questioni pratiche per poi ripensarci insieme in questo ambito dell’annuncio cristiano. Il tempo di pandemia che si prolunga richiede un ripensamento e una riflessione più accurata circa le modalità di fare catechesi in special modo quella per l’Iniziazione cristiana.
Affidandoci gli uni gli altri al Signore e a Maria stella dell’Evangelizzazione vi auguriamo buon cammino.
sac. Enzo Gabrieli p. Fabio Bastoni
Vicario per la Catechesi Vicario per l’evangelizzazione rinnovata
UFFICIO LITURGICO DIOCESANO
Carissimi confratelli,
il Tempo Pasquale coincide, normalmente, con la celebrazione del Sacramento della Confermazione e con la prima partecipazione all’Eucaristia domenicale. Inoltre nella maggior parte delle parrocchie dell’Arcidiocesi durante questo tempo, nel quale nulla dovrebbe distrarci dalla celebrazione del Mistero Pasquale, si svolgono molte feste religiose che hanno la loro collocazione soprattutto nei mesi estivi. Pur rimanendo in attesa di eventuali nuove indicazioni da parte del Consiglio dei Ministri in materia di lotta alla pandemia, è sembrato opportuno all’Arcivescovo, udito il Consiglio Episcopale, fornire tramite l’Ufficio Liturgico Diocesano alcune linee guida perché le celebrazioni dei sacramenti e le prossime feste religiose diventino occasione propizia per una rinnovata crescita nella fede e nell’evangelizzazione delle nostre parrocchie.
Celebrazione dei sacramenti
- In Chiesa bisogna sempre mantenere la distanza interpersonale e rimane l’obbligo della sanificazione delle mani all’ingresso così come l’uso della mascherina.
- Anche genitori del battezzando, i padrini e le madrine; i cresimandi e i bambini di prima Comunione, dovranno indossare la mascherina per tutto il tempo della celebrazione.
- Anche nella celebrazione dei sacramenti il numero dei posti delle varie chiese rimane quello previsto secondo le vigenti disposizioni, tenendo tuttavia prudente conto delle indicazioni sottostanti circa i nuclei familiari. Pertanto, ogni parrocchia valuti se sia opportuno svolgere queste celebrazioni al di fuori delle messe di orario oppure in altro luogo, dignitosamente preparato.
- Rimane proibita in tutte celebrazioni la processione offertoriale.
- La Santa Eucaristia deve essere distribuita sulle mani e rimane proibita la Comunione sotto le due specie.
- Nella distribuzione della Santa Comunione, soprattutto nelle celebrazioni con molta partecipazione, il ministro sia sempre accompagnato da un volontario o da un ministrante che verifichi l’avvenuta consumazione della sacra particola da parte del fedele.
- Per le celebrazioni del Cammino Neocatecumenale si seguano le norme di carattere generale oltre a quanto indicato dall’Arcivescovo nell’apposita lettera a loro inviata.
Battesimo:
- La celebrazione del Battesimo avvenga sempre al di fuori della Messa e mai in forma comunitaria.
- Nel rispetto dell’indole pasquale propria del Battesimo lo si celebri esclusivamente nel pomeriggio di sabato o nella giornata di domenica. Si ricorda che secondo le premesse del Rito “non si celebri due volte il sacramento nella medesima chiesa e nello stesso giorno, se non per una giusta causa” (n.27). Pertanto, le Parrocchie con la celebrazione del Battesimo fissata solo in alcune domeniche al mese, si rendano disponibili a celebrarlo in ogni sabato e domenica del mese.
Confermazione e I Comunione:
- Per la celebrazione della Confermazione nelle Parrocchie, bisogna sempre comunicare la data o le date presso la segreteria dell’Arcivescovo (al numero 0984 687724) al quale, come sempre, unicamente spetta ogni eventuale delega. Unitamente al Consiglio Episcopale si è pensato che, nel caso di impossibilità dell’Arcivescovo a presiedere la celebrazione, sia delegato un Vicario Episcopale o il Vicario Forano il quale, dopo aver concordando il tutto con il parroco, un’ora prima della celebrazione oppure qualche giorno prima della celebrazione incontrerà nel salone parrocchiale o in altro spazio individuato dal parroco i cresimandi per una maggiore conoscenza del loro cammino di fede e una maggiore relazionalità della celebrazione stessa,
- I cresimandi e i comunicandi, senza fare alcuna processione, devono prendere posto direttamente, prima dell’inizio della celebrazione.
- Il padrino o la madrina prendono posto accanto al cresimando/a senza l’obbligo del distanziamento. Su suggerimento dell’Arcivescovo si invitino le famiglie a valutare la possibilità che il cresimando si presenti da solo, qualora eventuali padrino e madrina da scegliere non siano realmente impegnati in uno stile di vita cristiana coerente al Vangelo. Si ricorda che, nella nostra Arcidiocesi, già da tempo, i cresimandi adulti non necessitano della presenza del padrino e della madrina.
- Per la crismazione i cresimandi, mantenendo la dovuta distanza, si mettono in fila nel corridoio centrale avvicinandosi al celebrante. Lo stesso vale per i bambini che devono ricevere la Comunione.
- L’unzione crismale può essere fatta usando da parte del celebrante un batuffolo di cotone per ogni cresimando, oppure, se il numero dei cresimandi è ridotto, igenizzandosi le mani prima di ogni singola unzione.
- È bene svolgere in forma semplice e privata la tradizionale consegna delle pergamene ricordo alla fine della celebrazione. Si eviti naturalmente qualsiasi assembramento a conclusione della celebrazione, per cui siano evitati gli scambi di auguri e nel fare foto di gruppo o di famiglia si faccia attenzione al mantenimento delle distanze.
- Nel fare la foto di gruppo si mantengano le distanze e si usi sempre la mascherina.
- È ripresa normalmente la celebrazione della Cresima del primo sabato in Cattedrale riservata ai soli adulti che, per motivi seri e gravi, non hanno potuto celebrarla nella propria parrocchia. I cresimandi devono presentarsi in Cattedrale, già confessati, e muniti del biglietto di cresima predisposto dal proprio parroco, compilato in tutte le sue voci, alle ore 09.00. Al fine di evitare assembramenti si pregano i parroci di comunicare telefonicamente al sottoscritto il nome e il numero dei cresimandi da loro presentati. Inoltre, alla celebrazione è bene che prendano parte solo i cresimandi con gli eventuali padrini o madrine.
Matrimonio:
- Nella celebrazione del matrimonio tutti, inclusi familiari e testimoni, devono indossare la mascherina ad eccezione dei soli sposi. Al termine della celebrazione del Matrimonio è proibito lo scambio di auguri ed eventuali assembramenti.
- Nel fare la foto di gruppo si mantengano le distanze e si usi sempre la mascherina.
Esequie:
- Nella celebrazione delle Esequie si osservano le norme di carattere generale previste per le celebrazioni di questo momento. Al termine della celebrazione rimangono proibite le condoglianze.
- Le esequie di persone affette da Covid, come chiarito dall’Ufficio Giuridico della CEI, si svolgono normalmente in chiesa con la celebrazione dell’Eucaristia, a meno che da parte dei familiari non ci sia una esplicita richiesta contraria, di svolgere cioè al Cimitero il solo rito del Commiato. Si ricorda ai confratelli che, a norma del Diritto, non si possono negare le esequie cristiane ai fedeli battezzati.
- È assolutamente proibito utilizzare la chiesa come camera mortuaria o luogo di esposizione della salma,fatta eccezione per i sacerdoti, i diaconi e i religiosi. Solo eccezionalmente la salma può essere accolta qualche ora prima del funerale in chiesa ma deve essere obbligatoriamente sigillata. Non si facciano distinzioni di persone salvo quelle dovute all’Ordine Sacro e alle autorità civili.
Visita alle famiglie:
- In questo momento è proibita l’annuale benedizione delle famiglie nelle case. Si può invece riprendere, previo consenso dei familiari, la visita agli ammalati da parte del sacerdote o del ministro per la Santa Comunione.
- Qualora, lodevolmente, si voglia fare un momento di incontro e di preghiera con le famiglie si possono raccogliere più famiglie in uno spazio all’aperto e fare un unico momento di preghiera tendendo conto di tutte le norme previste per l’emergenza covid. Oppure si possono invitare le singole famiglie in chiesa per un apposito momento di preghiera.
Feste religiose
- La celebrazione della festa sia preceduta almeno da un triduo di preparazione. Dove vi è l’uso preparare la festa con la novena o il settenario tale consuetudine sia lodevolmente conservata soprattutto dove vi è grande concorso di popolo.
- Si curi con particolare attenzione la predicazione come annuncio dell’opera di Dio anche nel nostro tempo nella priorità alla Parola di Dio quale fonte di autentica sapienza per l’intero popolo di Dio. Non si perda anche il buon uso di chiamare un predicatore esterno ai sacerdoti della comunità.
- Nel corso della novena e della festa si dia ampia possibilità per la celebrazione del sacramento della Penitenza pur nel doveroso rispetto delle norme anticovid, dando la possibilità ai fedeli di confessarsi con latri sacerdoti. Approfittando dell’arrivo dell’estate si possono adibire anche spazi esterni che garantiscano la riservatezza e la necessaria distanza tra sacerdote e fedele. Si valuti anche la possibilità di celebrare comunitariamente tale sacramento naturalmente sempre con la confessione e l’assoluzione individuale.
- Le immagini esposte alla pubblica venerazione siano collocate in modo tale da evitare di essere toccate dai fedeli e, soprattutto nei giorni di festa, vi siano dei volontari a controllare che ciò non avvenga.
- Qualora le dimensioni della chiesa non permettano di accogliere il numero di fedeli che normalmente prende parte a questi momenti di devozione si può celebrare all’aperto, almeno la Messa più partecipata del giorno della festa. Si ricordi che anche queste celebrazioni devono svolgersi nel rispetto del distanziamento interpersonale e dell’uso della mascherina. Inoltre non possono superare i mille partecipanti.
- Se la chiesa dove si celebra la festa fosse troppo piccola per accogliere i fedeli secondo le norme di questo periodo pandemico, dopo il necessario nulla osta dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi a cui va presentata una richiesta scritta, specialmente se si tratta di una immagine di pregio artistico,si può traslare l’immagine nella chiesa parrocchiale o in quella più grande per il periodo della preparazione e della festa. Tuttavia il giorno della festa, specialmente nel caso di piccole frazioni, si valuti la possibilità di celebrare all’aperto, se lo spazio lo concede, la Messa della festa per non disperdere la memoria e la tradizione religiosa anche di queste piccole comunità.
- Si ricorda ai parroci di non dimenticare la cura delle chiese più piccole del proprio territorio anche se per ora non utilizzate per il culto comunitario. Grazie all’aiuto di volontari si possono tenere aperte, secondo le modalità che ogni comunità troverà più consone, per la preghiera personale e, soprattutto d’estate, si favorisca il ricambio dell’aria anche per tutelare le opere d’arte in esse conservate.
- Un momento molto atteso dalle nostre comunità è quello delle processioni che per adesso rimangono proibite. Certamente il desiderio di molti fedeli di vedere l’immagine della Vergine Maria o del Santo attraversare le vie dei quartieri o dei paesi rivela un bisogno di vicinanza, una richiesta di aiuto e un atto di affidamento e di protezione dall’indiscusso valore umano e cristiano. Il Direttorio su Pietà popolare e Liturgia invita sempre noi pastori a vigilare su alcuni rischi e pericoli a cui sono esposte le processioni, in particolare: ” il prevalere delle devozioni sui sacramenti, che vengono relegati in un secondo posto, e delle manifestazioni esterne sulle disposizioni interiori; il ritenere la processione come momento culminante della festa; il configurarsi del cristianesimo agli occhi dei fedeli non sufficientemente istruiti soltanto come una “religione dei Santi”; la degenerazione della processione stessa per cui, da testimonianza di fede, essa diventa mero spettacolo o parata puramente folkloristica.” Pertanto la processione sia sostituita da un intenso momento di preghiera da tenersi nel giorno stesso della festa o da una veglia di preghiera alla vigilia della festa stessa, tenendo conto anche della possibilità di vivere questi momenti in ampi spazi all’aperto. Oppure qualora questo non sia possibile, il giorno della festa si può celebrare una Santa Messa solenne all’aperto con la presenza dell’immagine della Vergine o del Santo alla quale, conclusa la celebrazione eucaristica, ci si rivolge con un momento di affidamento della comunità.
- Visto il particolare momento si può pensare, sempre con il previo accordo dei parroci della zona e l’autorizzazione delle forza dell’ordine e delle autorità civili, ad una speciale “peregrinatio” dell’immagine nei luoghi significativi della comunità, specialmente se si tratta di luoghi di sofferenza. Tale percorso da concordare previamente con l’Ufficio Liturgico Diocesano, riservato solo al Patrono del comune o comunque alla festa più importante di una città e paese e assolutamente non per ogni festa religiosa, non deve essere un corteo di macchine, biciclette o motorini. I fedeli, avvisati per tempo, devono rimanere nelle loro case, il mezzo di trasporto decorosamente ornato farà sosta nei luoghi scelti per momenti di preghiera dove i volontari dovranno assicurare le dovute distanze di eventuali fedeli presenti e il loro non avvicinarsi alla sacra immagine.
Rimane assolutamente proibito raccogliere offerte in qualsiasi momento del percorso che dovrà toccare le vie principali e più grandi del comune interessato e non ogni strada del territorio.
- Nulla vieta che, sempre con il dovuto accordo delle autorità locali, in occasione della festa si addobbino le strade con le tradizionali luminarie e si brucino i fuochi di artificio, cosi come non è proibito addobbare solennemente la chiesa. Rimangono sospese, salvo diverse comunicazioni governative, le manifestazioni esterne di spettacolo.
- Per la prossima Solennità del Corpo e Sangue del Signore, in attesa di eventuali nuove disposizioni governative e della CEI, saranno fornite in seguito specifiche indicazioni da parte dell’Ufficio Liturgico Diocesano. Nel frattempo si invitano le comunità che non l’avessero fatte durante l’anno pastorale in corso a preparare questa solennità con le Sante Quarantore o comunque con momenti di adorazione prolungata del Santissimo Sacramento.
Cosenza 12 maggio 2021
Il Direttore
Don Luca Perri