Per una Regola di vita del Presbitero: appunti, proposte e suggerimenti

Pensare ad una regola del Presbitero Diocesano come sfida per un nuovo impulso alla Spiritualità Diocesana.

I presbiteri dell’Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano, insieme al loro Pastore, Mons. Francesco Nolè, si sono ritrovati in due corsi di esercizi spirituali, predicati dallo stesso Arcivescovo, per vivere una forte esperienza di comunione sacerdotale e rinvigorire i loro legami di fraternità  all’interno del presbiterio diocesano. 

I due corsi spirituali, nel luglio 2018 presso “Casa Nazareth di Villa Rosa” – Acquavona, Platania (CZ), e nel novembre 2018 presso la Casa di Spiritualità “Getsemani” in Paestum (SA), hanno coinvolto i presbiteri al mattino in un’attenta meditazione su quanto l’Arcivescovo ha voluto sottolineare circa l’altezza della vita ministeriale: «ciascun sacerdote è chiamato ogni giorno a misurare la propria fedeltà con il motivo della chiamata: “ne chiamò dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demoni “(Mc 3, 14-15). Non è mai troppo tardi per ricominciare, ricordando l’operaio della undicesima ora e l’invito di S.Francesco di Assisi ai suoi Frati, poco prima di morire: Cominciamo fratelli a servire il Signore Iddio, perché finora abbiamo fatto poco o nessun profitto»

Al pomeriggio, per volontà dell’Arcivescovo, i sacerdoti partecipanti al corso di esercizi si sono riuniti in piccoli gruppi di lavoro ed hanno discusso su vari punti di riferimento da cui partire per pensare ad una possibile regola di vita, anche solo mentale o personale, con cui sforzarsi di custodire la fedeltà alla scelta presbiterale. I due gruppi di esercizi hanno infine redatto due documenti finali, frutto delle loro considerazioni, in cui hanno raccolto varie proposte partendo dalla parola di Dio, dalle promesse sacerdotali e dagli impegni assunti nel giorno dell’ordinazione. 

L’Arcivescovo, Mons. Nolè, ha poi voluto raccogliere e mettere insieme questi due scritti, arricchendoli con qualche sua riflessione e con citazioni dai testi del Magistero della Chiesa e di alcuni confratelli Vescovi che hanno voluto già trattare di questo tema. 

«Se tracciata con serietà e osservata con impegno, la Regola di Vita, può sostenerci nel condurre una vita sacerdotale più regolare e disciplinata, dando il giusto valore al tempo, alla preghiera, alla liturgia, al ministero pastorale e alla cura del nostro corpo, con i giusti ritmi di riposo, impegno e tempo libero. Ma può anche migliorare le nostre relazioni personali all’interno del Presbiterio e con il Vescovo, che sono parte sostanziale e sacramentale della nostra vita sacerdotale! Se sapremo essere fedeli agli impegni assunti e verificati concretamente da una Regola personale, saremo capaci anche di relazioni più vere, sincere e ricche di umanità tra di noi, senza pre-giudizi o pre-concetti, sapendoci accogliere,comprendere e perdonare anche nelle nostre immancabili debolezze umane».

Nella solenne Messa del Crisma, il 17 Aprile 2019, il Vescovo ha voluto consegnare al suo presbiterio queste piccole pagine, come appunti, proposte e suggerimenti per tracciare ed adottare una personale regola di vita presbiterale: «sono consapevole che scrivere e osservare una Regola di vita richiede delle scelte e delle rinunce che ci interpellano quotidianamente, per ravvivare in noi il dono del presbiterato ricevuto gratuitamente, pochi o molti anni fa. Ma se al centro della nostra vita c’è Lui, il Buon Pastore, come esempio, guida e fratello misericordioso, tutto diventa più facile e possibile, perché nulla è impossibile a Colui che ha promesso di restare con noi per sempre».

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