Mons. Nolè ai genitori, medici e infermieri, detenuti: oggi vivete la carezza di Dio

Gli auguri e gli inviti dell’Arcivescovo nel giorno di Pasqua. Dopo la Messa delle 11.00 in diretta pregherà davanti alla Madonna del Pilerio


MESSAGGIO AUGURALE DELL’ARCIVESCOVO, MONS. FRANCESCO NOLE’, PER LA SANTA PASQUA 2020

Carissimi amici, come feci esattamente un mese fa, all’inizio del periodo di forzata clausura imposta dalle leggi sanitarie e governative, oggi voglio raggiungervi ancora una volta per augurarvi una Pasqua santa, anche se non pienamente gioiosa, ma certamente carica di gratitudine e quindi di carità.

Auguri anzitutto alle persone che soffrono in ospedale, a casa o nelle case di cura, ma anche a coloro che non hanno casa, non hanno patria, non hanno affetti e soffrono la solitudine.

Auguri carichi di riconoscenza a medici, infermieri, volontari, e personale sanitario, per il generoso e coraggioso lavoro per il bene di tutti. Molti di voi trascorreranno la Pasqua sul luogo del lavoro: sappiate che la nostra vicinanza si fa affetto, gratitudine e preghiera, e che il vostro sacrificio farà bene tutti! Più che tristi, siate orgogliosi di celebrare la risurrezione e la vita proprio dove più buia è la speranza e dove anche un sorriso fa gioire il cuore di chi soffre!

Un augurio cordiale e fraterno a tutti i Sacerdoti, i Religiosi, i Diaconi permanenti e transeunti, ai Seminaristi e alle Claustrali, in primo luogo al mio venerato e caro predecessore, Mons. Salvatore Nunnari e al caro Mons. Augusto Lauro.

Un augurio cordiale ai fratelli ‘ristretti’  nelle carceri di Cosenza e Paola, perché possano riconoscere,  al di là della giustizia umana e quella popolare o mediatica, che c’è anzitutto quella della coscienza la quale, se accolta e riconosciuta, permette di ripartire per un percorso di conversione che porti alla gioia Pasquale; proprio questa testimonianza ci è stata offerta durante la via crucis con il Papa nello scorso venerdì santo da un carcerato calabrese che sconta l’ergastolo a Milano,.

Infine un augurio a tutti voi, fratelli e sorelle, che condividete la sofferenza e l’attesa di questi giorni di paura e di speranza; non disperiamo: il Signore è con noi e ci invita continuamente ad avere fede in lui.

Lo dico in particolare ai cristiani di quei paesi con particolari restrizioni che vengono comunemente chiamati ‘zona rossa’: sentiteci particolarmente vicini e in comunione con voi, nella preghiera e nell’attesa di giorni nuovi dove continueremo a festeggiare insieme il ritorno alla vita normale.

Permettetemi ora di rivolgervi tre inviti:

Il primo ai medici e agli infermieri: nel giorno di Pasqua fatevi strumenti dell’amore di Dio verso i vostri assistiti; fate un segno di croce sulla fronte di è ricoverato negli ospedali o nelle case di cura: sarà per gli ammalati la carezza e l’augurio che i familiari non potranno compiere e la carezza di Dio che si manifesta attraverso la vostra presenza umana e cristiana. Per chi crede sarà un atto di fede, per gli altri sarà un gesto di pietà umana.

Il secondo invito è rivolto ai genitori, e in particolare ai papà: a pranzo, prima di sedervi a tavola, fate una preghiera e un segno di croce sul cibo e sulla famiglia e ringraziate il Signore per il dono del cibo, promettendo tutti insieme di non ‘sprecarlo mai più’, per non offendere la paternità di Dio e la dignità di coloro che muoiono per fame! E’ un gesto semplice, ma farà la gioia dei vostri figli e dei vostri bambini, che scopriranno, dietro il volto dei genitori, quello amorevole e benedicente di Dio Provvidenza.

Infine un invito ai sacerdoti, alle case religiose e alle famiglie cristiane: moltiplicate in questo giorno i gesti di carità e di solidarietà umana; so che già lo fate, ma oggi è un giorno speciale e anche un sorriso o una telefonata possono rendere più felice una persona sola o sofferente.

Chiedo a tutti un ricordo particolare nella preghiera di suffragio per tutte le vittime di questo terribile morbo: medici infermieri sacerdoti (ne sono oltre cento, religiosi e suore, forze dell’ordine e militari, servitori dello stato, lavoratori e volontari, e tutti coloro che hanno lasciato questo mondo e sono passati da questo mondo al Padre di misericordia: per essi il riposo eterno e l’eterna beatitudine.

Vi ricordo che dopo la celebrazione del mattino di Pasqua delle ore 11.00 in Cattedrale, affideremo nuovamente la nostra città e l’intera diocesi all’intercessione di Maria Santissima del Pilerio, nostra amata Patrona: rivolgiamoci a Lei tutti insieme, confortati dalla luce del Signore Risorto.

Auguri a tutti per una Pasqua santa, come inizio di vita nuova.

Cosenza, 11 aprile 2020


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