I messaggi dell’Arcivescovo di Cosenza – Bisignano ai sacerdoti, diaconi, seminaristi, religiosi e ai giovani dell’Arcidiocesi

Ecco alcuni interventi di Mons. Francesco Nolè al clero e ai fedeli dell’Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano per sostenerli ed incoraggiarli al tempo del coronavirus.

Ai sacerdoti, diaconi, seminaristi e consacrati. Cosenza, 15 marzo 2020, III Domenica di Quaresima

Carissimi Fratelli Sacerdoti, Diaconi, Religiosi e Seminaristi,

il Signore vi dia pace!

Riflettendo sulla tristezza della prima domenica senza attività pastorale, ho pensato di rivolgervi alcune riflessioni per incoraggiarvi a vivere al meglio questo tempo di forzata clausura.

Ai cari Sacerdoti anziani e sofferenti vorrei dire: se, come diceva Terenzio, “senectus ipsa morbus”, noi possiamo aggiungere che la fase della vita che state sperimentando è anche il tempo della tenerezza e della restituzione a Dio dei tanti doni che ci ha elargito, attraverso la sofferenza, la preghiera e il sacrificio della vita, offerti a Lui per la Chiesa.

A voi Sacerdoti in trincea, Parroci, Vicari, Collaboratori, Cappellani, Insegnanti, dico che questo è il tempo sempre desiderato e mai avuto, per fare sintesi della propria vita e delle proprie attività. Tempo per leggere, aggiornarsi, sistemare archivi e registri parrocchiali, mostrare più che mai vicinanza e misericordia alle persone più deboli con i mezzi disponibili.

Ai Giovani Sacerdoti ricordo che questo è un tempo donatoci per la verifica, per la ricarica spirituale e culturale. E’ il tempo della speranza che va oltre il buio di questi giorni, rafforzando i vincoli di fraternità sacerdotale, come già state facendo con i mezzi di comunicazione.

Ai Seminaristi ripeto di coltivare la vostra vocazione con la preghiera, lo studio e il buon esempio dato in famiglia, come testimonianza di una vita di servizio e di generosa partecipazione alla vita familiare.

Incoraggio i Diaconi permanenti a riscoprire il Sacramento del Matrimonio attraverso la comunione coniugale e dell’Ordine sacro attraverso le norme liturgico-pastorali, che spesso ci creano difficoltà pratiche nelle celebrazioni liturgiche. Questo è il momento favorevole per farlo, coinvolgendo anche la famiglia.

Ai Religiosi\ e ricordo che la fraternità vera si costruisce con l’umiltà, il servizio reciproco, l’ubbidienza e la carità fraterna, che possiamo esercitare in questi giorni di forzata restrizione di spazi, per allenarci a farle diventare vita quotidiana, nel futuro prossimo.

A tutti voglio donare una parola di coraggio e di speranza, certi che il Signore non abbandona coloro che si affidano a Lui, specialmente se ricorrono all’intercessione e al Patrocinio della sua Santissima Madre, la Beata Vergine Maria.  

Vi saluto e vi abbraccio nel Signore.




Ai seminaristi. Cosenza, 10 marzo 2020

Mons. Nolè ha registrato un videomessaggio, per l’emergenza coronavirus, ai seminaristi del Seminario “Redemptoris Custos” rientrati a casa, a quelli del Seminario “Redemptoris Mater” e ai diaconi transeunti che vivono nelle rispettive comunità parrocchiali: “Cari ragazzi, in questo periodo il vostro seminario è la famiglia!”. L’Arcivescovo li ha esortati a non lasciare alla casualità il modo in cui trascorrere questo tempo in famiglia o in comunità, ma a viverlo nella preghiera, nella meditazione della parola di Dio, nella comunione con i propri familiari o con i compagni e i sacerdoti, così che questa esperienza possa diventare palestra per imparare a vivere la futura comunione sacerdotale nella famiglia del presbiterio. Abbracciando di cuore ciascuno di essi, il Vescovo ha assicurato la preghiera per loro, confidando in quella “vicinanza che ci rende forti perchè è presente Gesù in mezzo a noi”.



Ai giovani. Cosenza, 13 marzo 2020

L’Arcivescovo si è rivolto ai giovani dell’Arcidiocesi, invitandoli a vivere questo tempo come un’occasione per approfondire la parola chiave delle linee guida della pastorale giovanile nazionale: “dare casa al futuro“. Rimanere a casa, al tempo del coronavirus, sarà quel tempo “opportuno” per costruire solide basi al futuro degli affetti, della vita professionale e dell’autorealizzazione di sè, da tutti i punti di vista. Ricordando in particolare quei giovani affetti da varie forme di dipendenza, per i quali sarà molto più difficile trascorrere in serenità questi giorni di isolamento forzato, il Vescovo suggerisce a tutti di abbandonarsi alla contemplazione della bellezza, anche semplice, di quanto circonda l’esistenza di ciascuno, secondo lo spirito francescano del “cantico delle creature”. Il suo messaggio si conclude con la frase più celebre che circola in questo periodo sui social: “#andràtutobene!“.